Il 25 Novembre è la giornata internazionale contro la violenza maschile sulle donne.
Dal 2007 noi donne, ragazze, femministe e lesbiche scendiamo in piazza, tante e unite, per denunciare una cultura e una politica sessiste, violente e degradanti.
L’ASSEMBLEA NAZIONALE di donne, femministe e lesbiche, tenuta a Bologna il 31 ottobre 2009, ha riconosciuto l’importanza e l’opportunità di farlo anche quest’anno e ha deciso di partecipare alla MANIFESTAZIONE NAZIONALE indetta a ROMA il 28 novembre e alla MANIFESTAZIONE indetta a MONTALTO DI CASTRO il 29 novembre.
La violenza maschile su donne e lesbiche ha molte facce e si esercita in molti luoghi, in casa innanzitutto, nelle strade, nel lavoro.
Sentiamo perciò la necessità di tornare in piazza e lo facciamo:
- ricordando che la maggior parte delle violenze avviene in famiglia e che le politiche familistiche la coprono e la favoriscono;
- combattendo una battaglia fondamentale, ma non scontata, per l'inviolabilità del corpo e la difesa della nostra integrità psicofisica;
- indignandoci perché a 30 anni da "Processo per stupro" siamo ancora noi e il nostro comportamento sotto accusa per le violenze che subiamo, come accade a Montalto di Castro e in processi a Bologna e altrove;
- individuando la violenza verso le lesbiche non solo come lesbofobia (fobia, cioè paura) ma come odio verso soggetti che si sottraggono all'eterosessualità obbligata;
-contrastando il diffondersi di una cultura sempre più violenta e machista che si accanisce contro chiunque non si adegui al modello di normalità, siano lesbiche, trans o omosessuali;
- rifiutando l'uso politico e commerciale del corpo delle donne;
- ricordando che l’espulsione delle donne dal mercato del lavoro e il loro confinamento nel precariato toglie indipendenza economica e autonomia;
- denunciando una violenza istituzionale che si manifesta nello scarso stanziamento di fondi ai centri antiviolenza, in sentenze sessiste, nella indifferenza per la violenza che avviene tra le mura domestiche, i cui colpevoli troppo spesso restano impuniti;
- riaffermando il principio di laicità e denunciando un patriarcato religioso che trova eco e sostegno in partiti e istituzioni;
- vigilando affinché nuovi e vecchi fascismi, che sempre hanno oppresso la donna richiamandola al suo ruolo di moglie e madre alle dipendenze dell’uomo, non si diffondano, azzerando memoria e libertà femminili;
- rifiutando il razzismo crescente che si manifesta nelle leggi, nei respingimenti di donne e uomini immigrati, nel rifiuto dello status di rifugiato per persecuzioni di genere, negli abusi e violenze, soprattutto verso donne, dentro i Centri di Identificazione ed Espulsione;
- contrastando la logica della paura e dicendo no tanto agli stupratori quanto alle ronde dei giustizieri;
DICIAMO STOP AL FEMMINICIDIO
per dire basta a ogni violenza fisica, psicologica, economica nei confronti delle donne e lesbiche, e per dire basta alla loro strumentalizzazione ed esclusione dallo spazio pubblico, politico, mediatico, istituzionale.
Riconoscendo il lavoro della Rete Sommosse e le varie e diverse pratiche delle singole donne, delle associazioni e dei gruppi presenti, le donne, femministe e lesbiche dell’Assemblea nazionale invitano tutte a manifestare a Roma e a Montalto di Castro ed a portare in piazza ed in ogni dove, continue ed instancabili, rabbia indignazione forza e intelligenza per contrastare chi vuole impoverire e controllare le nostre vite per arricchire le proprie.
Bologna, 31 ottobre 2009
Etichette: autodeterminazione, autonomia femminile, femminicidio, femminismo, lotte, occupazione, sfruttamento del corpo, stupro, violenza di genere, violenza familiare