23.11.06

 

Autodifesa femminile: rispondere colpo su colpo!


Violenza sulle donne, 10 milioni di vittime in Italia, 500mila gli stupri


Sono 10 milioni le donne tra i 14 e i 59 anni che hanno subito molestie o ricatti sessuali nel corso della vita. Sono 900mila i ricatti sessuali che avvengono sul lavoro e 500mila gli stupri o i tentati stupri. Questi dati drammatici emergono dall'ultima indagine dell´Istat, in occasione della giornata parlamentare contro la violenza alle donne.

Le molestie fisiche sessuali avvengono solitamente da parte di estranei (58,2%), per la strada (19%), sui mezzi di trasporto pubblico (31,6%), sul posto di lavoro (12,1%), in pub o in discoteca (10,5%).
Invece gli stupri e i tentati stupri avvengono ad opera di familiari. Solo il 3,5% avviene per mano di estranei. Più frequentemente si tratta di amici (23,8%), conoscenti (12,3%), fidanzati o ex fidanzati (17,4%), mariti o ex mariti (20,2%). I luoghi più a rischio sono i più familiari. Solo il 21% delle violenze sessuali avviene per strada e il 14% in auto. Per il resto si tratta di casa propria, di case di amici, di parenti o dell'aggressore.
I ricatti sessuali sul lavoro sono 900mila all'assunzione o per fare carriera. Centomila donne hanno subito ambedue le violenze. Quando avviene la violenza sessuale, questa è spesso violenza ripetuta e le donne non se la sentono di denunciarla nel 90% dei casi, o perché hanno paura di essere giudicate male (28,6%), o per vergogna (22,1%) e mancanza di fiducia nelle forze dell'ordine (11,6%).
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In Francia ogni tre giorni una donna uccisa dal partner

Oltr'Alpe, e nel mondo, le cose per le donne non vanno meglio.

Nella Francia che candida una donna, Ségolène Royal, alla presidenza della Repubblica, ogni tre giorni una donna viene uccisa dal proprio compagno. Il rapporto illustrato dal ministro della Coesione sociale e della Parità, Catherine Vautrin, parla chiaro: dall’inizio dell’anno sono stati commessi 113 omicidi tra coniugi o ex, e l’83% delle vittime sono donne. Nel 41% dei casi, questi delitti coincidono con una separazione, mentre la metà degli assassini sono disoccupati e un quarto hanno agito sotto l’influsso dell’alcol. Il ministro Vautrin ha sottolineato la drammaticità dei dati: «Le vittime, che, contrariamente a quanto si pensa talvolta, vengono da ambienti diversi, hanno spesso paura di parlare. Per incoraggiarle a uscire dal silenzio, stiamo per lanciare a giorni una campagna di sensibilizzazione sulle violenze coniugali, mentre il prossimo anno creeremo una linea telefonica riservata alle vittime».

Parole belle quanto inutili, anche un pochino irritanti proprio perché pronunciate da una donna. E a maggior ragione se si pensa che da un recente sondaggio risulta che il 30% dei francesi è convinto che nel loro giro di amicizie ci sia almeno una donna che ha subito (o subirà) violenze fisiche o psicologiche, mentre il 75% degli intervistati giudica «non sufficientemente efficaci» i provvedimenti finora adottati dalle istituzioni per impedire le violenze in danno alle donne, soprattutto in seno alla coppia.

In effetti, campagne sociali e numeri verdi appaiono strumenti antiquati quanto inadeguati, soprattutto se al dato sugli uxoricidi si affianca quello sugli stupri: in Francia, ogni due ore una donna viene violentata. Per carità, non si pensi che la Francia sia una nazione di molestatori assassini: il fenomeno sembra essere comune a gran parte del progredito (evidentemente non abbastanza) mondo occidentale. Basti pensare che nella Spagna delle riforme sociali di Zapatero, malgrado una legge ad hoc, la violenza contro le donne è aumentata. Anche nel caso spagnolo, si tratta della violenza perpetrata tra le mura della propria casa: nei primi sette mesi di quest’anno ha già provocato 50 vittime, a fronte delle 62 dell’intero 2005. Bizzarra la spiegazione del fenomeno data dagli esperti, che lo fanno risalire alla noia estiva e alla crescente parità tra i sessi che avrebbe provocato al genere maschile un’eccessiva quanto funesta frustrazione.

I numeri, dunque, danno un senso concreto all’appuntamento di sabato, “Giornata mondiale contro la violenza sulle donne”. Nel "democratico" Israele una donna su cinque, fra 15 e 50 anni, sia stata vittima di violenza sessuale; come non stupisce che, nella Turchia di aspirazione europea, dal 2000 ad oggi, siano stati accertati 91 casi di donne, tra i 19 ed i 25 anni, uccise per ragioni d’onore dal marito o da altri familiari. L’unico modello da seguire viene da una cittadina colombiana, Tunja, dove vari mariti avrebbero denunciato le consorti per maltrattamento: alle brutalità domestiche, le signore hanno risposto a colpi di padella. A ognuno le sue armi (in attesa di meglio...).

(Liberamente tratto da: il riformista, e adattato dalla Redazione)
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- V. Dossier Governo su dati Istat

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"La donna libera dall’uomo, tutti e due liberi dal Capitale"

(Camilla Ravera - L’Ordine Nuovo, 1921)

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Sciopero generale, subito!

Stop agli omicidi del profitto! Blocchiamo per un giorno ogni attività. Fermiamo la mano assassina del capitale. Organizziamoci nei posti di lavoro in comitati autonomi operai con funzioni ispettive. Vogliamo uscire di casa... e tornarci!

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